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#ConsPoz 112 – La chiamata di emergenza in ambiente impervio – Articolo aggiornato Febbraio 2025

Per quante precauzioni si possano prendere, chi frequenta l’ambiente montano con qualsiasi attività ludica o lavorativa, potrebbe trovarsi nella situazione di aver bisogno del soccorso.
evitando sterili polemiche su preparazione, attrezzatura, meteo e condizioni ambientali, che sia per un problema oggettivo o soggettivo, con quest’articolo cerchiamo di analizzare ed evidenziare i passaggi fondamentali di una richiesta d’aiuto in ambiente impervio.
L’articolo si concentra sulla chiamata e sulle informazioni fondamentali per i soccorritori, non analizza le importanti fasi antecedenti la chiamata, fasi che possono essere oggetto di un nuovo approfondimento.

Entrando nel merito, le fasi fondamentali per una chiamata di emergenza e soccorso sono: (in ordine di importanza)

  • Comporre il numero unico europeo di di emergenza 112 (il 118 seppur ancora utilizzato, andrà a sparire) consapevoli che dal momento della chiamata, il telefono che si sta utilizzando deve restare libero per le chiamate che la centrale o i soccorritori avranno necessità di fare. Se si hanno a disposizione più telefoni verificare quale di questi ha il miglior segnale e una carica alta. Il telefono utilizzato deve essere costantemente monitorato e mantenuto il più possibile asciutto e al caldo. Ascoltare attentamente e con lucidità l’operatore del 112 che seguendo una procedura ben testata cercherà di ottenere quante più informazioni necessarie per svolgere al meglio l’intervento di soccorso.
  • Alla risposta dell’operatore, comunicare la posizione e le coordinate esatte del luogo dove ci si trova, il proprio nome e cognome, il numero di telefono da cui si sta chiamando, il tipo di problema che si ha (incidente, malore, perdita orientamento, ecc) e quante persone sono coinvolte. L’operatore potrebbe intervistarvi sullo stato di salute della o delle persone coinvolte, prestare la massima attenzione alla descrizione dei coinvolti, perdita di coscienza totale o parziale (stato confusionale), difficoltà respiratorie o motorie, traumi o ferite evidenti.
  • Per ultimo ma non meno importante sono le informazioni sul luogo dell’incidente o del motivo di richiesta aiuto, descrivere accuratamente l’ambiente che ci circonda (bosco, radura, pareti rocciose, presenza di cavi o ostacoli naturali, ecc…), fornire informazioni climatiche con particolare attenzione alla forza e direzione del vento e alla visibilità. Inoltre informazioni importanti possono essere le vie di accesso e il tempo necessario per raggiungerci a piedi e specificare se siamo in prossimità di un sentiero impervio o percorribile con mezzi anche a due ruote.
  • Se il servizio di emergenza decide di inviare un mezzo di soccorso aereo (elicottero) ricordiamo che le macchine volanti in dotazione devono operare nel massimo della sicurezza possibile, è quindi fondamentale individuare un’area adatta all’atterraggio o allo stazionamento in volo del mezzo, sgomberare l’area mettendo uomini e oggetti non coinvolti nell’incidente in un luogo sicuro distante, bloccando ordinatamente tutto quanto potesse muoversi con le forti turbolenze dell’aereomobile (indumenti, teli protettivi, frasche e oggetti leggeri).
  • Nel caso venga inviato l’elicottero, ricordiamo che la persona più esperta e lucida si occuperà per quanto possibile di fornire tutte le indicazioni all’equipaggio. Segnaleremo la posizione individuata per l’atterraggio o lo stazionamento del velivolo, dovremo metterci in posizione eretta con ambedue le braccia alzate al cielo a formare una “Y” con il nostro corpo (yes). Importante è coprirsi adeguatamente, indossare occhiali con cinghia di fissaggio dietro a nuca, se lo si ha un caschetto o un cappuccio (no cappello) e mettersi con il vento alle spalle in caso di atterraggio, in modo che il pilota capisca la direzione del vento. Una volta che il pilota comincia l’atterraggio inginocchiarsi coprendo testa e volto con le braccia.

ATTENZIONE!!

Nel caso fossimo in attività in ambiente senza aver richiesto interventi e vedessimo un elicottero del soccorso avvicinarsi lentamente, potrebbe essere che qualcun altro abbia attivato l’emergenza, in quel caso dobbiamo comunicare esattamente che non abbiamo necessità. La posizione da assumere con il nostro corpo, è eretta guardando l’elicottero con il braccio sinistro alzato e il destro abbassato lungo il fianco prendendo approssimativamente la forma della lettera “N” (no).

Augurando a tutti di non aver mai bisogno del soccorso, rammento che il miglior modo per non aver bisogno, è quello di andare in ambiente consapevoli delle proprie capacità, abbigliati ed attrezzati correttamente, conoscendo le previsioni meteorologiche e pianificando l’attività prendendo anche informazioni fresche da professionisti locali (rifugisti, guide, persone di indubbia capacità)

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